Pecorino di Atri

Area di Produzione

Comune di Atri in provincia di Teramo.

Stagionalità

Si produce durante tutto l’anno. La stagionatura del pecorino varia da un minimo di 40 giorni a un massimo di 2 anni.

Produttori

Agricola D’Amario

Atri (Te), Contrada Paterno
Tel. 085 879543 – 328 5878621

Approfondimenti

In una regione eterogenea caratterizzata da paesaggi tanto diversi tra loro, ricca di montagne e colline, bagnata dal mare e rigogliosa di terreni fertili e buoni, l’allevamento del bestiame ha da sempre rappresentato una delle fonti di reddito maggiori per le popolazioni locali. La pastorizia affonda le sue radici in tempi lontanissimi e la pratica della transumanza risale a circa 3500 anni fa, quando i pastori, durante l’inverno, conducevano le greggi dai monti dell’Abruzzo fino al Tavoliere delle Puglie e percorrevano il tragitto inverso durante l’estate. E così anche il territorio di Atri è stato, sin dai tempi più antichi, luogo di allevamento ovino e non solo. La testimonianza che afferma la presenza antica di un prodotto caseario nella zona è affidata al ritrovamento di un “colino” frammentario in terracotta, proveniente dalla località Colle Maralto, risalente all’Età del Ferro e oggi conservato nel Museo Archeologico di Atri insieme ad un altro colino di terracotta proveniente da Celano, in provincia de L’Aquila. Le caratteristiche organolettiche del pecorino di Atri derivano, oltre che dalla lavorazione, dall’alimentazione delle diverse razze di ovini, Gentile di Puglia, Sopravissana, Comisana, Pagliarola e Sarda, che trovano nel territorio abruzzese l’habitat ideale per produrre un latte genuino e profumato. Il formaggio presenta delle peculiarità ben distinte a seconda del grado di stagionatura. Lo “sprisciocco” è ottenuto dalla cagliata appena formata e una particolare pressatura con le mani, il “primo sale”, utilizzato per la preparazione del formaggio fritto e l’“incerate”, di breve stagionatura, ha pasta bianca e morbida dal sapore leggermente acidulo. La media stagionatura è apprezzata per il sapore intenso, mentre gli appassionati prediligono la forma più stagionata, sott’olio, sotto crusca o con olio e peperoncino, dal sapore decisamente piccante. Si narra che Atri sia stata nel tempo meta di droghieri e di rappresentanti di famiglie influenti che accorrevano in città per fare scorta del famoso pecorino, prodotto dai contadini del posto. Oggi questa fonte di ricchezza sopravvive grazie alle piccole aziende del posto che, con i metodi tradizionali, continuano con la produzione e grazie ai contadini proprietari di terreni agricoli che “fanno il formaggio” e lo vendono nei mercati della zona.

La storia del Pecorino di Atri

Quello di Atri è un paesaggio inedito e raro, dove i calanchi, profondi solchi formatisi naturalmente nel terreno, rappresentano l’attrazione principale del luogo e sono dimora di un prodotto tipico, il Pecorino di Atri. La secolare cultura legata alla pastorizia e l’eterogeneità del paesaggio che circonda Atri, il mare da una parte e le dolci colline rigogliose di vigneti e olivi alle spalle, hanno favorito per secoli l’allevamento ovino e di conseguenza la produzione del pecorino locale.

Il formaggio si ottiene con la caseificazione del latte di pecora, intero e crudo, riscaldato a 36/37° circa e addizionato con caglio di agnello o di capretto. Il pecorino, il cui peso può variare da 1 a 3 Kg, presenta a seguito della lavorazione pasta compatta, dura e semidura, in funzione della stagionatura, con occhiatura leggera e irregolarmente distribuita. La crosta, di color giallo paglierino, è dura e canestrata, caratterizzata dalla tipica impronta lasciata dalle fiscelle di giunco, dove viene trasferita la cagliata dopo rottura, al fine di definirne la forma e per permettere la scolatura completa del siero; non sono rare leggere striature di muffa che percorrono gli incavi della crosta. Il sapore intenso, legato alle essenze delle erbe del pascolo, lascia al palato un gusto acuto e generoso.

È buono consumato da solo e ottimo in abbinamento a pane e verdure di stagione. Spesso il formaggio, stagionato 30-40 giorni, è posto all’interno di barattoli con olio extravergine d’oliva: è il Pecorino di Montone il cui nome deriva dal paese di origine. Così conservato è maturo dopo 6-8 mesi, si presenta tenero, di colore lievemente rosato e il sapore è delicato, accompagnato da una piacevole nota piccante.

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