Mieli di tornareccio

Area di Produzione

La raccolta del nettare avviene in Abruzzo ma anche Molise, Marche, Puglia, Basilicata e Lazio. La smielatura si svolge rigorosamente nel paese di Tornareccio in provincia di Chieti

Stagionalità

La produzione segue le fioriture prescelte. In generale, va da aprile a settembre.

Produttori

Adi Apicoltura

Via De Gasperi, 72
Tel. 0872 868160
https://adiapicoltura.it/
info@adiapicoltura.it

Apicoltura Tieri

Via De Gasperi, 70
Tel. 0872 868292
www.apicolturatieri.it
info@apicolturatieri.it

Apicoltura Luca Finocchio

Via Santo Stefano 16/a
Tel. 0872 868692
www.apicolturalucafinocchio.it
info@apicolturalucafinocchio.it

Apicoltura Delizie dell’Alveare

Via Santo Stefano, 20
Tel. 0872 868668
www.facebook.com/apicolturadeliziedellalveare/
deliziedellalveare@libero.it

Apicoltura Ad Opera d’Ape

Via del Carmine, 49
Tel. 327 1560062
strangt@hotmail.it

Approfondimenti

Il miele di Tornareccio può essere definito “l’emblema della biodiversità”: con largo anticipo rispetto ai colleghi di tutta Italia, gli apicoltori locali sono stati abili nel capire le potenzialità insiste nella grande disponibilità di fioriture. Per questo, piuttosto che “miele di Tornareccio” sarebbe più giusto parlare di “mieli di Tornareccio” o, meglio ancora, dei “mieli così come si fanno a Tornareccio”. Perché chi visita le aziende apistiche del paese non solo si trova di fronte ad una scelta normalmente inconsueta di nettari – c’è chi arriva a produrne anche quindici varietà uniflorali in varie regioni d’Italia – ma anche e soprattutto di una modalità condivisa di lavorare il prodotto, fatta di conoscenza delle api, rispetto della natura, capacità di selezione delle migliori fioriture, smielatura immediata, grande attenzione a fattori come l’umidità e gli sbalzi di temperatura, rifiuto categorico della pastorizzazione, ricorso alle analisi polliniche e sensoriali per l’identificazione precisa del prodotto, fino ad una grande creatività nella promozione delle bontà che nascono dall’alveare. Dalla natura incontaminata che si allea con l’operosità dei produttori nascono mieli uniflorali di grande pregio, vincitori dei più prestigiosi e selettivi premi nazionali, e oggi venduti anche all’estero. Se l’acacia è tuttora il cavallo di battaglia, per la sua liquidità e luminosità, abbinate ad una dolcissima piacevolezza al palato, la sulla rappresenta una produzione storica, essendo la “rambalupine” un foraggio da sempre coltivato soprattutto nella provincia. Si tratta di un miele dolce e delicato al tempo stesso, gradevole e flessibile nei suoi usi in cucina. Entrambi sono raccolti in Abruzzo, insieme al millefiori, spesso di alta montagna con alveari spostati nelle zone incontaminate dei parchi. Arrivano da fuori regione, invece, altri mieli: agrumi, un miele elegante raccolto in Puglia e Basilicata, il cremoso e dorato girasole nelle Marche e nel Molise, l’intrigante ciliegio ancora in Puglia, l’aromatico e sorprendente coriandolo nelle Marche mentre nascono nel Lazio il pregiato castagno, un miele amaro sempre più ricercato, e l’eucalipto, miele complesso ma sorprendente. E non è difficile, infine, trovare mieli più rari come il ciliegio, la marruca, la melata di bosco, l’ailanto e altri ancora. Tanti mieli, quanti ne riescono a scovare gli apicoltori nomadi di Tornareccio.

La storia dei Mieli di Tornareccio

Le prime famiglie di apicoltori a Tornareccio sono presenti già alla fine dell’Ottocento. Tra queste, quella di Giuseppantonio Iacovanelli, la cui discendenza è ancora oggi impegnata nel mondo dell’apicoltura. Mentre negli anni Trenta del XX secolo, Argito Di Vincenzo dà inizio ad un’impresa apistica ancora oggi attiva: quella della famiglia Tieri.

Dal secondo dopoguerra, l’apicoltura diventa una professione per un numero sempre crescente di persone. Fino alla metà del Novecento, gli apicoltori di Tornareccio dislocavano i propri alveari nei dintorni del paese producendo solo miele millefiori o di sulla, in dialetto “rambalupine”, la fioritura prevalente del territorio. Per questo, dovevano accontentarsi di una quantità di miele esigua. Fu così che, a fine anni Cinquanta, alcuni pionieri iniziarono a trasportare i propri alveari nella zona di Gubbio, in Umbria, nel mese di luglio. La strada verso l’incremento della produzione e della varietà di miele era tracciata e l’apicoltura, da attività di sussistenza, iniziava a diventare sempre più impresa.

Nei primi anni Sessanta la partenza verso fioriture fuori regione, nello specifico verso la provincia di Latina per produrre miele di eucalipto, divenne un vero e proprio rito collettivo che coinvolse progressivamente tutti gli apicoltori di Tornareccio. Questa epopea terminò a metà degli anni Settanta. Si voltava una gloriosa pagina che ancora oggi si basa sul nomadismo: una modalità indispensabile per l’incremento della varietà e della quantità di quel miele che ha reso Tornareccio famoso in tutta Italia.

Slow Food Abruzzo

Slow Food è una grande associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo. Ogni giorno Slow Food lavora in 150 Paesi per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti.

I Presìdi Slow Food

I Presìdi Slow Food riuniscono e sostengono piccoli produttori custodi di grandi tradizioni gastronomiche a rischio di estinzione.

Contatti

Corso Roma 53, 66034 – Lanciano (Ch) Tel: 338.2680783 Email: info@slowfoodabruzzo.it

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