formaggi a latte crudo

Area di Produzione

Prevalentemente nella zona montana della provincia de L’Aquila. Si segnalano i Comuni di Scanno, Lucoli ed Anversa degli Abruzzi..

Stagionalità

Si producono tutto l’anno e la stagionatura varia in base al tipo di formaggio.

Produttori

Cooperativa ASCA La porta dei Parchi

Anversa degli Abruzzi (Aq), Località Fonte di Curzio
Tel. 0864 49595
laportadeiparchi.com
info@laportadeiparchi.it

Azienda Agricola Biologica Rotolo Gregorio

Scanno (Aq), Località Valle Scannese
Tel. 0864 576043 – 348.2886912
www.vallescannese.com
info@vallescannese.com

Caseificio Campo Felice

Collimento di Lucoli (Aq), Via dell’Aquila 32-34
Tel. 0862 73100
www.caseificiocampofelice.com
dicarlo@caseificiocampofelice.com

Approfondimenti

Il Parco Nazionale d’Abruzzo rappresenta il 70% di tutti i prati d’Europa, dai più teneri e fioriti a quelli che vivono per mesi coperti dalla neve, con una varietà di piante altissima. L’allevamento del bestiame nelle montagne ha radici antiche, riconducibili ad oltre 6000 anni fa e ha rappresentato la principale attività di sostentamento dell’entroterra montano per secoli. I prodotti che questa attività ha donato sono tutti indissolubilmente legati alle tante risorse che il territorio offre, i prati, gli animali e la loro alimentazione rigorosamente costituita da materie prime vive, pure. I formaggi a latte crudo sono figli di un territorio ricco di cui mantengono le proprietà, i sapori, le tradizioni e le antiche tecniche di lavorazione. Il Brigantaccio è probabilmente l’emblema del connubio territorio-storia, non solo un nome ma il racconto di un mito che la comunità dei pastori fa rivivere in questo formaggio. Dal racconto di un fortunoso ritrovamento sulle montagne abruzzesi, è rinata una tradizione antica di produzione, stagionatura e conservazione: si narra che quando i briganti razziavano il formaggio dai pastori, questo venisse nascosto in un orcio di terracotta, sigillato con pelli di capra all’interno di una grotta, per conservarlo come piccola scorta in caso di bisogno e per proteggerlo da predazioni. È nato così un pecorino prodotto con latte crudo, stagionato in assenza di aria e asciugato con la crusca, saporito, leggermente piccante e dal colorito vivo. Il formaggio a latte crudo è arte, tradizione, cultura ed è in pericolo di estinzione poiché lotta contro l’omogeneizzazione dei prodotti massificati. È un cibo meraviglioso, espressione autentica di una delle migliori tradizioni gastronomiche che non merita di scomparire.

La storia dei formaggi a latte crudo

L’Abruzzo, territorio di vasti paesaggi e clima mite, possiede una folta varietà di piante aromatiche, circa cento per metro quadrato, caratteristica che lo classifica primo in Europa e che consente agli animali al pascolo di nutrirsi correttamente e di essere in ottimo stato di salute. La condizione di benessere permette a questi ultimi di restituire un latte pulito, con un alto valore nutrizionale, materia prima necessaria per produrre tipici formaggi a latte crudo, secondo l’antica tradizione.

La produzione dei formaggi a latte crudo è rimasta esclusiva di pochissimi produttori che si occupano meticolosamente degli animali e che monitorano costantemente il latte per garantirne salubrità e qualità. La pastorizzazione del latte, eseguita dai caseifici industriali, sanifica ma allo stesso tempo distrugge circa il 70% delle sostanze chimiche presenti nel latte crudo che, invece, donano un quantitativo di microrganismi importante, difendono la biodiversità e sono responsabili delle caratteristiche organolettiche dei formaggi. Mantenere in vita la cultura del latte crudo giova al gusto, disarmonico e autentico poiché sprigiona tutte le essenze del territorio, dalle erbe dei pascoli, alle caratteristiche delle razze autoctone, fino all’esperienza dei casari. Sintesi della cultura e dell’ambiente in cui nasce, il formaggio a latte crudo è complesso e territoriale.

Il metodo di lavorazione è quello tradizionale dei formaggi a latte crudo: il latte delle due mungiture, una serale e una mattutina, viene portato ad una temperatura di 36°/38° e addizionato con caglio naturale, principalmente di agnello e capretto; successivamente alla coagulazione, in cui le proteine del latte vengono inglobate come in una rete, la cagliata viene rotta e viene spurgato il siero. Una volta inserito nelle forme, il formaggio è trasferito nelle celle a 15°/16° circa e a un’umidità del 70/80%. La stagionatura su legno, che varia in base al tipo di formaggio, regala profumi e aromi unici.

Slow Food Abruzzo

Slow Food è una grande associazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo. Ogni giorno Slow Food lavora in 150 Paesi per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti.

I Presìdi Slow Food

I Presìdi Slow Food riuniscono e sostengono piccoli produttori custodi di grandi tradizioni gastronomiche a rischio di estinzione.

Contatti

Corso Roma 53, 66034 – Lanciano (Ch) Tel: 338.2680783 Email: info@slowfoodabruzzo.it

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