Arance della costa dei trabocchi
Area di Produzione
Costa dei Trabocchi in Provincia di Chieti nei comuni di Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni e Fossacesia.
Stagionalità
Si raccolgono nei mesi invernali compresi tra dicembre e marzo
Produttori
Donato Caravaggio
Fossacesia (Ch), S.S. Adriatica 40
Tel. 0872 607204 – 339 6115320
caravaggio.donato@live.it
Rinaldo Verì – Bottega del Trabocco di Punta Tufano
Rocca San Giovanni (Ch), Località Vallevò – SS 16 Adriatica – Km 483
Tel. 333 4436831
infoturismo@traboccopuntatufano.it
Approfondimenti
Gli aranci della zona sono agrumi a polpa gialla o pigmentata, dolci e amare; una particolare varietà di arancio, il “cetrangolo”, ha frutti profumati e saporiti e si distingue dalle altre varietà per le grandi spine presenti sui rami, per il picciolo alato, l’intenso profumo delle foglie e la grande quantità di semi.
L’Associazione per il loro recupero e valorizzazione degli agrumi della Costa dei Trabocchi sta procedendo al censimento delle coltivazioni e allo studio del germoplasma per identificare con buona approssimazione le varietà ed è inoltre impegnata nella creazione di un disciplinare di produzione che permetta ai produttori di coltivare e commercializzare in totale sicurezza con il marchio “Agrumi della Costa dei Trabocchi”. Acanto alle arance, fra cui il cetrangolo, in questa suggestiva zona della provincia di Chieti che guarda al mare Adriatico, si coltivano limoni, mandarini e cedri, ricercati sia freschi che trasformati, soprattutto dalla pasticceria e norcineria di qualità.
La storia delle Arance della Costa dei Trabocchi
Le Arance della Costa dei Trabocchi sono coltivate a ridosso del mare tra Ortona e Fossacesia, dal XVII secolo. Note e apprezzate per la ricchezza dei sapori e l’intensità dei profumi in tutta Europa, hanno avuto nel corso degli anni un lento ma inesorabile declino. Nel 2008 grazie alla buona volontà di alcuni “giardinieri”, come amano definirsi, è nata una associazione per il loro recupero e valorizzazione. Accanto alle arance, fra cui il cetrangolo, si coltivano limoni, mandarini e cedri, ricercati sia freschi che trasformati, soprattutto dalla pasticceria e norcineria di qualità. Probabilmente discendenti da quelle cinesi, le arance sono giunte in Europa grazie ai portoghesi intorno al ‘600 e la lingua può esserne testimone dal momento che nel dialetto abruzzese (portuhalle), così come in altri dialetti e lingue del mondo sono chiamate appunto portogallo.
La storia parla di profughi ebrei che dalla penisola iberica si rifugiarono nel Regno di Napoli e, dopo il terremoto del 1627 che devastò il comprensorio frentano, colonizzarono quei luoghi ormai abbandonati e diedero inizio alla ricostruzione, innalzarono villaggi, trabocchi e piantarono aranci. I giardini che oggi ospitano gli aranci sono quasi tutti su pendii che si affacciano sul mare, difesi da siepi e canneti e costantemente irrigati.
Slow Food Abruzzo
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